Al di qua del principio di realtà

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Milosh F. Fascetti

pp. 195
Anno 2022 (settembre)
ISBN 9788869482670

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Descrizione

Milosh F. Fascetti
Al di qua del principio di realtà
Scissione oroginaria e stratificazione del Sé

Nella nostra contemporaneità sembrerebbe sempre più prendere corpo un’ambiguità che circonda le nostre vite. Una dissonanza cognitiva affonda difatti le sue radici in una scissione originaria, che prende le forme più policrome e disparate. E che il presente volume intende analizzare e mettere a fuoco, in pochi capitoli che hanno la consistenza di densi saggi compiuti, individuando nella psicoanalisi e in alcuni aspetti della teoria sociologica gli strumenti concettuali adatti a mettere in luce, filosoficamente, un simile scenario: saremmo di fronte a una scissione dell’Io, che delinea il profilo di una psicosi obbligata insita nella nostra soggettività. Che si estende cautamente alla teoria dei valori, allo statuto ontologico dell’opera d’arte o, meglio ancora, del processo creativo, e che mina persino le basi della decidibilità dell’azione e della possibilità del dialogo tra gli attori sociali e le nazioni sovrane. L’Io appare in questo modo stratificato, simile al Sé della tradizione psicoanalitica e sociologica, diviso tra un istinto pulsionale e una tendenza alla relazione, in bilico pericolosamente tra l’autocrazia e il pensiero liberale, oltre che in un’opposizione radicale ed eccessiva rispetto a ogni Alterità.
In questo testo, modificando il titolo di un capitolo contenuto in una nota opera sia di Herbert Marcuse che di Jacques Lacan – i quali a loro volta ne storpiano una di Freud –, calandosi nei panni di un redivivo Sherlock Holmes, l’autore tenta di stanare, attraverso il riferimento anche ad ambiti eterogenei ma imprescindibili quali l’arte e la letteratura, i modi, gli interstizi e, soprattutto, gli spazi neutri in cui una simile obliquità si nasconde, o al contrario si manifesta in tutta la sua preoccupante eppur reale dinamica.

Milosh F. Fascetti filosofo e musicologo, PhD in filosofia presso l’Università di Roma “Tor Vergata”, collabora con il Centro studi e documentazione Linguaggio e Pensiero della stessa Università ed è membro del comitato di redazione delle riviste “Ágalma” e “il cannocchiale”. Ha recentemente curato il testo in parte inedito di Mario Perniola Freud, l’inconscio come opposto (Mimesis, 2023), e tra i suoi ultimi lavori ricordiamo Il laboratorio segreto dell’anima (Mimesis, 2021) e, per i nostri tipi, La vanità metafisica dell’amore (2020) e L’Io come meccanismo di difesa. Soggettività e “opposizione eccessiva” (2022).

RASSEGNA STAMPA

UN ASSAGGIO

Indice

7 Premessa

9 1. Overture. Seduzione e pensiero liberale

Liberalismo e mondo continentale; Lo scenario politico e i significanti; Relazione interpersonale versus relazione anaclitica; Just to play the game…; L’ingorgo pulsionale; La narrazione dell’amore; Il tribalismo della pulsione; Matrimoni liberal; Attacco alle essenze e Genderqueer; La tetta introiettata; Un relativismo inclusivo

40 2. Liberalismo e pulsioni nelle relazioni internazionali

Lo Stato come Gestalt; Liberalismo versus realismo politico; Tre dinamiche; Capirsi; Teoria del conflitto; Lo Stato mafioso; Psicologia delle masse; La setta; Identità oppositive; Unplugged; L’identificazione proiettiva; Il padre materno; Il puntillismo femminile; La madre fallica; Outsiders; Significanti-padroni; Élites nebulose

69 3. Psicosi e stratificazione del Sé

La gradualità nella vita psichica; Il Sé; Il falso Sé; Caino minore; L’appagamento allucinatorio; Primedonne; Il n’y a pas d’amour, il n’y a que des preuves d’amour; La sindrome dell’infantilismo patologico; Coesistenze glaciali; Lo scatenamento psicotico; Incapsulamenti; Wo Es war, soll Ich werden; Una miseria dorata; La fallacia della realtà in psicoanalisi

99 4. La scissione originaria

Fisicalismo radicale; Il principio di discontinuità della materia; Libertà condizionata; Prendere un’orchidea con le pinze; Il problema del “come”; La scissione originaria; Quantità versus qualità; Alle propaggini dell’Io; Lacanismi; Il piacere come eccesso; La legge universale della natura; Un crinale sottile; La “regola fondamentale” della psicoanalisi; Il fondamento dello psichismo in Freud; La faglia del Super-io; La tirannia dei valori; Un tortuoso autoinganno
129 5. Al di qua del principio di realtà

Spazi neutri e oggetti transizionali; I lupi di Winnicott; Il mito dell’origine; No man’s land psichica; La distanza prossimale; Maio; Impedire la deriva al largo; Il bisogno di contenimento nell’arte; Decostruire la pulsione: la stillness; Gli aranci del lago Balaton; L’amore per il sapere; Limbi; L’Abruzzo interiore; La diaspora delle Mandrelle; Quello che rimane…; Io-piacere versus Io-reale

156 6. Epilogo. La “legge” dell’indecidibilità

La “legge” dell’indecidibilità; Là dove vive l’uomo; Demoni; Eva A.; Punti interrogativi; La costa del New Jersey; Anything goes!; Fulminati dalla passione; Trauma e implicazione soggettiva; Relativismo sostanzialista; Le infinite vie dell’inconscio; Stagioni inattese; Incontri; L’ingovernabilità delle cose

185 Opere citate
193 Indice dei nomi


 

Premessa

Nella nostra contemporaneità sembrerebbe sempre più prendere corpo un’ambiguità che circonda le nostre vite. Una dissonanza cognitiva affonda difatti le sue radici in una scissione originaria, che prende le forme più policrome e disparate. E che nel presente lavoro proveremo ad analizzare e a mettere a fuoco, in pochi capitoli che hanno la consistenza di densi saggi compiuti, individuando nella psicoanalisi e in alcuni aspetti della teoria sociologica gli strumenti concettuali adatti a mettere in luce, filosoficamente, un simile scenario: saremmo di fronte a una scissione dell’Io, che delinea il profilo di una psicosi obbligata insita nella nostra soggettività. Che si estende cautamente alla teoria dei valori, allo statuto ontologico dell’opera d’arte o, meglio ancora, del processo creativo, e che mina persino le basi della decidibilità dell’azione e della possibilità del dialogo tra gli attori sociali e le nazioni sovrane. L’Io appare in questo modo stratificato, simile al Sé della tradizione psicoanalitica e sociologica, diviso tra un istinto pulsionale e una tendenza alla relazione, in bilico pericolosamente tra l’autocrazia e il pensiero liberale, oltre che in un’opposizione radicale ed eccessiva rispetto a ogni Alterità.
Attraverso il riferimento anche ad ambiti eterogenei ma imprescindibili quali l’arte e la letteratura, il presente lavoro tenta di stanare i modi, gli interstizi e, soprattutto, gli spazi neutri in cui una simile obliquità si nasconde, o al contrario si manifesta in tutta la sua preoccupante eppur reale dinamica.
Occorre fare in ultimo un piccolo remark preliminare sull’utilizzo che abbiamo fatto, all’interno del nostro testo, della sociologia e di alcuni suoi strumenti concettuali, che sono stati adoperati senza particolari preoccupazioni di ordine metodologico. Al contrario, ci siamo affidati alla psicoanalisi e ai suoi specifici rimandi teorici perché, secondo noi, essi aprirebbero degli scenari assolutamente vasti e inconsueti che in Italia, salvo alcune importantissime eccezioni, a differenza di quanto avvenuto per esempio in Francia, non hanno trovato uno spazio adeguato e una loro degna collocazione in ambito filosofico.

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