RASSEGNA STAMPA
Sara Marino
L'ebbrezza del potere
Vittime e persecutori
 
pp. 222
€ 20,00
isbn 978-95366-56-2

il libro

L'oggetto che qui si tenta di conoscere, non è affatto lieto: è l'enormità della capacità umana di distruggere l'uomo, la pervasività della violenza e il rischio del suo trionfo grazie all'impiego di una tecnologia che al perfezionamento dei mezzi di distruzione di massa dedica da secoli ingenti risorse economiche e intellettuali. Uccidere ed elaborare sempre nuovi strumenti per farlo in grande stile è, e non da oggi, una delle cose che suscitano nella nostra specie il più appassionato interesse.
Procedendo nello sforzo di decifrare questa sorta di mistero supremo dell'umanità - l'attrazione irresistibile esercitata dai comportamenti distruttivi e autodistruttivi -, Sara Marino parte dall'autore che forse più di ogni altro ha messo a tema il rapporto del genere umano con la violenza, René Girard, per poi attraversare la critica del potere di Elias Canetti, probabilmente tra le più radicali, essendo per lui il potere interamente definito dal fare della morte il rimedio contro la morte, scaricando su altri la propria insopportabile mortalità mediante l'uccidere. E qui il discorso manifesta pienamente la propria attualità, aprendo la strada a un tentativo di decifrazione di quel potere estremo, pienamente disvelato nei suoi meccanismi intimi, che è il totalitarismo, visto proprio come macchina tecnico-politica volta a produrre null'altro che lo sterminio. L'illusione che oggi tutto questo sia ormai alle nostre spalle è sfatata dal dominio che l'arma nucleare esercita su tutto il mondo contemporaneo.
L'enormità del problema qui affrontato non tollera ovviamente né soluzioni riduttive, né pie intenzioni utopiche. E coerentemente, la ricerca dell'autrice non porta a nessuna conclusione rassicurante e consolatoria. Ma forse proprio in questo sta il suo merito, ciò che la rende scientificamente attendibile e aperta.

l'autrice
Sara Marino si è laureata in Sociologia presso l'Università di Urbino C. Bo con una tesi dal titolo Corpo e cultura: i tatuaggi e altri riti di modificazione corporea, e ha intrapreso la specialistica in Sociologia della Multiculturalità laureandosi nel 2009 con il saggio qui pubblicato. Attualmente è dottoranda di ricerca presso la facoltà di Scienze della comunicazione e dello spettacolo.






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