Matteo Buffa
Trattenuti e trattamenti
Esistenze e spazi nella nemesi del diritto
Il nostro tempo è caratterizzato da movimenti migratori globali rappresentati e trattati come una minaccia all’identità e alla sicurezza dagli ordinamenti nazionali e sovranazionali. La risposta delle politiche migratorie “occidentali” impone di trattenere tali movimenti a ogni costo, disegnando così il naufragio delle ipocrisie democratiche fondate su narrazioni accettabili. Esse sembrano suggerire che sarebbe possibile accogliere separando, destinando esistenze umane a nuovi “campi”, confinando in istituzioni liminali che sorgono sulle frontiere delle eccezioni non eccezionali.
Trattenuti e trattamenti chiede di unirsi a un viaggio, in luoghi, spazi e città, così come all’incontro con umani, spesso invisibili ai più. Propone, inoltre, una sfida: quella di interpretare il presente come costante prodotto del passato, anche recente, muovendosi attraverso un’archeologia delle fonti giuridiche ed etnografiche in un’indagine paleogenetica che chiama a osservare “tra le discipline” i meccanismi di costruzione di un nuovo statuto di esistenza umano: quello dei trattenuti. Tra i più tipici strumenti di manifestazione dell’umanità, il diritto (così come la sua assenza, o la sua nemesi) gioca un ruolo fondamentale in tali movimenti, in particolare, nel trattamento – normativo, normalizzante e disciplinare – ricevuto dai migranti irregolari nei centri di permanenza per i rimpatri e in tutti quei luoghi deputati a un contenimento, dalle finalità anfibie, dell’umano.
“Matteo Buffa definisce i luoghi trattenenti, nella loro diversità, come la ‘grammatica delle eccezioni non eccezionali’. Guardando alla creazione di luoghi privi di uno statuto giuridico di riferimento chiaro, l’autore riflette sull’anomia e sulla nemesi del diritto” (dalla Prefazione di Mauro Palma).
Matteo Buffa è assegnista di ricerca in Filosofia e Sociologia del diritto presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Genova, dove è docente coordinatore della Clinica legale in materia di migrazioni e protezione internazionale. Membro de “L’altro diritto. Centro di ricerca interuniversitario su carcere, devianza, marginalità e governo delle migrazioni”, è parte del Comitato di redazione dell’omonima rivista scientifica. È stato designato da unhcr e nominato dal Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del Ministero dell’Interno quale Esperto in materia di protezione internazionale e tutela dei diritti umani presso la Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Torino, sezione di Genova.
Matteo Buffa
Trattenuti e trattamenti
Esistenze e spazi nella nemesi del diritto
Il nostro tempo è caratterizzato da movimenti migratori globali rappresentati e trattati come una minaccia all’identità e alla sicurezza dagli ordinamenti nazionali e sovranazionali. La risposta delle politiche migratorie “occidentali” impone di trattenere tali movimenti a ogni costo, disegnando così il naufragio delle ipocrisie democratiche fondate su narrazioni accettabili. Esse sembrano suggerire che sarebbe possibile accogliere separando, destinando esistenze umane a nuovi “campi”, confinando in istituzioni liminali che sorgono sulle frontiere delle eccezioni non eccezionali.
Trattenuti e trattamenti chiede di unirsi a un viaggio, in luoghi, spazi e città, così come all’incontro con umani, spesso invisibili ai più. Propone, inoltre, una sfida: quella di interpretare il presente come costante prodotto del passato, anche recente, muovendosi attraverso un’archeologia delle fonti giuridiche ed etnografiche in un’indagine paleogenetica che chiama a osservare “tra le discipline” i meccanismi di costruzione di un nuovo statuto di esistenza umano: quello dei trattenuti. Tra i più tipici strumenti di manifestazione dell’umanità, il diritto (così come la sua assenza, o la sua nemesi) gioca un ruolo fondamentale in tali movimenti, in particolare, nel trattamento – normativo, normalizzante e disciplinare – ricevuto dai migranti irregolari nei centri di permanenza per i rimpatri e in tutti quei luoghi deputati a un contenimento, dalle finalità anfibie, dell’umano.
“Matteo Buffa definisce i luoghi trattenenti, nella loro diversità, come la ‘grammatica delle eccezioni non eccezionali’. Guardando alla creazione di luoghi privi di uno statuto giuridico di riferimento chiaro, l’autore riflette sull’anomia e sulla nemesi del diritto” (dalla Prefazione di Mauro Palma).
Matteo Buffa è assegnista di ricerca in Filosofia e Sociologia del diritto presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Genova, dove è docente coordinatore della Clinica legale in materia di migrazioni e protezione internazionale. Membro de “L’altro diritto. Centro di ricerca interuniversitario su carcere, devianza, marginalità e governo delle migrazioni”, è parte del Comitato di redazione dell’omonima rivista scientifica. È stato designato da unhcr e nominato dal Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del Ministero dell’Interno quale Esperto in materia di protezione internazionale e tutela dei diritti umani presso la Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Torino, sezione di Genova.