Erving Goffman
Stigma
Note sulla gestione dell’identità degradata
Traduzione, introduzione e cura di Marco Bontempi
Stigma è senza dubbio uno dei libri più letti tra i lavori di Goffman e, con Asylum, certamente il più “critico”. Il saggio descrive e analizza le pratiche di stigmatizzazione e gli usi sociali della diversità combinando tre direttrici dell'identità, personale, sociale e soggettivamente sentita, con i tre principali tipi di stigma: fisici, del carattere e della differenza culturale e religiosa. La gestione dello stigma è presente in qualunque società, ovunque entrino in gioco delle regole morali per la definizione delle identità. Ma quali sono le modalità concrete che sottopongono alcuni individui a quei giudizi morali che chiamano in causa l’appartenenza a una “categoria inferiore” dell’umanità? E quali sono le strategie di sopravvivenza, di difesa o di adattamento delle persone stigmatizzate? Qual è infine lo scarto tra l’identità sociale e l’identità personale e, in definitiva, tra la “normalità” e la “devianza”?
In questo libro, sulla base di un’accurata analisi etnografica ricca di esempi e di racconti di vita, Goffman fornisce delle risposte specifiche a queste domande e stimola una riflessione più ampia sulle politiche dell’identità (e della differenza) che oggi sembrano caratterizzare sempre più fortemente le nostre società, attivando vecchi e nuovi processi di stigmatizzazione/esclusione.
Erving Goffman è nato in Canada nel 1922. Dal 1958 al 1968 ha insegnato alla California University, Berkeley, e successivamente all’Università della Pennsylvania, presso il dipartimento di antropologia e sociologia. È morto nel 1982 lasciando una produzione vasta e originale che ne fa uno dei più importanti scienziati sociali del Novecento. Tra i suoi lavori: Frame analysis. L’organizzazione dell’esperienza (Armando), La vita quotidiana come rappresentazione (il Mulino), Modelli di interazione (il Mulino), Il comportamento in pubblico (Einaudi), Relazioni in pubblico (Bompiani).
Erving Goffman
Stigma
Note sulla gestione dell’identità degradata
Traduzione, introduzione e cura di Marco Bontempi
Stigma è senza dubbio uno dei libri più letti tra i lavori di Goffman e, con Asylum, certamente il più “critico”. Il saggio descrive e analizza le pratiche di stigmatizzazione e gli usi sociali della diversità combinando tre direttrici dell'identità, personale, sociale e soggettivamente sentita, con i tre principali tipi di stigma: fisici, del carattere e della differenza culturale e religiosa. La gestione dello stigma è presente in qualunque società, ovunque entrino in gioco delle regole morali per la definizione delle identità. Ma quali sono le modalità concrete che sottopongono alcuni individui a quei giudizi morali che chiamano in causa l’appartenenza a una “categoria inferiore” dell’umanità? E quali sono le strategie di sopravvivenza, di difesa o di adattamento delle persone stigmatizzate? Qual è infine lo scarto tra l’identità sociale e l’identità personale e, in definitiva, tra la “normalità” e la “devianza”?
In questo libro, sulla base di un’accurata analisi etnografica ricca di esempi e di racconti di vita, Goffman fornisce delle risposte specifiche a queste domande e stimola una riflessione più ampia sulle politiche dell’identità (e della differenza) che oggi sembrano caratterizzare sempre più fortemente le nostre società, attivando vecchi e nuovi processi di stigmatizzazione/esclusione.
Erving Goffman è nato in Canada nel 1922. Dal 1958 al 1968 ha insegnato alla California University, Berkeley, e successivamente all’Università della Pennsylvania, presso il dipartimento di antropologia e sociologia. È morto nel 1982 lasciando una produzione vasta e originale che ne fa uno dei più importanti scienziati sociali del Novecento. Tra i suoi lavori: Frame analysis. L’organizzazione dell’esperienza (Armando), La vita quotidiana come rappresentazione (il Mulino), Modelli di interazione (il Mulino), Il comportamento in pubblico (Einaudi), Relazioni in pubblico (Bompiani).