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Per una teoria generale dello sfruttamento

pp. 180
Anno 2020
ISBN 9788869481529

13,00 

descrizione

Christine Delphy
Per una teoria generale dello sfruttamento. Forme contemporanee di estorsione del lavoro
Traduzione, postfazione e cura di Deborah Ardilli

Le nostre società si reggono in gran parte su due pilastri interconnessi: il modo di produzione capitalista e il modo di produzione patriarcale (o domestico). L’estorsione del lavoro, salariato o no, ne è un fondamento. Se l’uno va a vantaggio dei capitalisti, l’altro opera a beneficio degli uomini. Il lavoro domestico è sia una palese manifestazione della disuguaglianza di genere sia una sfida per le strategie dell’uguaglianza, poiché l’azione militante vi trova spesso il suo limite. In effetti, l’“ineguale divisione” dei compiti domestici – un ossimoro che indica l’assenza di condivisione – non sembra obbligata, ma il risultato di accordi amichevoli tra due adulti liberi. Tuttavia, non appena due persone di sesso diverso formano una coppia e vivono insieme, la quantità di lavori domestici svolti dall’uomo diminuisce mentre aumenta quella della donna. E il lavoro gratuito è lo sfruttamento economico più radicale.
Vedendo lo sfruttamento solo dove c’è un plusvalore, la teoria marxista, che si voleva di liberazione, ha prodotto concetti che non solo non rendono adeguatamente conto dello sfruttamento salariale, ma sottovalutano anche altri tipi di sfruttamento, sia esso lo sfruttamento domestico, la schiavitù o il servaggio. Il modo di produzione capitalista, nella misura in cui serve il modo di produzione patriarcale, non è puramente capitalista, ma anche patriarcale. Da qui, per l’autrice, la necessità di rivisitare la teoria marxista mediante una teoria generale dello sfruttamento.

Christine Delphy (1941) è una sociologa francese. Ha partecipato dal 1968 al Mouvement de libération des femmes francese. Tra le fondatrici, insieme a Simone de Beauvoir, della rivista “Questions féministes” (oggi “Nouvelles Questions féministes”). Tra le sue numerose pubblicazioni: L’ennemi principal (in due volumi, 1998 e 2001); Classer, dominer (2008); Un universalisme si particulier (2010).

un assaggio

Christine Delphy
Per una teoria generale dello sfruttamento. Forme contemporanee di estorsione del lavoro
Traduzione, postfazione e cura di Deborah Ardilli

Le nostre società si reggono in gran parte su due pilastri interconnessi: il modo di produzione capitalista e il modo di produzione patriarcale (o domestico). L’estorsione del lavoro, salariato o no, ne è un fondamento. Se l’uno va a vantaggio dei capitalisti, l’altro opera a beneficio degli uomini. Il lavoro domestico è sia una palese manifestazione della disuguaglianza di genere sia una sfida per le strategie dell’uguaglianza, poiché l’azione militante vi trova spesso il suo limite. In effetti, l’“ineguale divisione” dei compiti domestici – un ossimoro che indica l’assenza di condivisione – non sembra obbligata, ma il risultato di accordi amichevoli tra due adulti liberi. Tuttavia, non appena due persone di sesso diverso formano una coppia e vivono insieme, la quantità di lavori domestici svolti dall’uomo diminuisce mentre aumenta quella della donna. E il lavoro gratuito è lo sfruttamento economico più radicale.
Vedendo lo sfruttamento solo dove c’è un plusvalore, la teoria marxista, che si voleva di liberazione, ha prodotto concetti che non solo non rendono adeguatamente conto dello sfruttamento salariale, ma sottovalutano anche altri tipi di sfruttamento, sia esso lo sfruttamento domestico, la schiavitù o il servaggio. Il modo di produzione capitalista, nella misura in cui serve il modo di produzione patriarcale, non è puramente capitalista, ma anche patriarcale. Da qui, per l’autrice, la necessità di rivisitare la teoria marxista mediante una teoria generale dello sfruttamento.

Christine Delphy (1941) è una sociologa francese. Ha partecipato dal 1968 al Mouvement de libération des femmes francese. Tra le fondatrici, insieme a Simone de Beauvoir, della rivista “Questions féministes” (oggi “Nouvelles Questions féministes”). Tra le sue numerose pubblicazioni: L’ennemi principal (in due volumi, 1998 e 2001); Classer, dominer (2008); Un universalisme si particulier (2010).

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