Achille Mbembe
Necropolitica
Con un saggio di Roberto Beneduce
“L’assunto di questo saggio è che l’espressione ultima della sovranità consista, in larga misura, nel potere e nella capacità di decidere chi può vivere e chi deve morire”.
Dalla deumanizzazione del destino degli schiavi all’abominio dei campi di sterminio, dalle colonie africane – luogo per eccellenza del dominio razziale e modello del genocidio ebraico – alla colonia di oggi: i Territori Occupati.
Fondando la sua riflessione su Arendt, Agamben, Bataille, Foucault, Gilroy e altri autori ancora, Mbembe traccia la genealogia dei poteri di morte: figura emblematica della modernità, della sua razionalità e della nozione di sovranità, che in essi esprime forse la sua essenza più cupa. Oggi le necropolitiche conoscono infinite metamorfosi e proliferano in un orizzonte dominato dalle guerre infinite nel Medio Oriente, dalle nuove tecnologie della morte e dallo spettro del terrorismo. Pensare a come uscire dalla notte di un mondo avvelenato dall’inimicizia: questo il lavoro instancabile che Achille Mbembe persegue da anni e di cui Necropolitica è una tappa fondamentale.
Achille Mbembe, filosofo camerunese, insegna all’Università di Witwatersrand (Sudafrica) ed è visiting professor alla Duke University (Usa). Fra i suoi lavori più recenti: Critica della ragione negra (Ibis, 2019); Nanorazzismo (Laterza, 2019), Brutalismo (Marietti 1820, 2023) e La comunità della Terra (Marietti 1820, 2024).
Roberto Beneduce, insegna Antropologia del corpo e della violenza all’Università di Torino e ha fondato il Centro Frantz Fanon. Per i nostri tipi ha curato Frantz Fanon, Decolonizzare la follia. Scritti sulla psichiatria coloniale (nuova ed. 2020) e scritto una preziosa Postfazione a Eduardo Viveiros de Castro, L’intempestivo, ancora. Pierre Clastres di fronte alla Stato (2021).
Achille Mbembe
Necropolitica
Con un saggio di Roberto Beneduce
“L’assunto di questo saggio è che l’espressione ultima della sovranità consista, in larga misura, nel potere e nella capacità di decidere chi può vivere e chi deve morire”.
Dalla deumanizzazione del destino degli schiavi all’abominio dei campi di sterminio, dalle colonie africane – luogo per eccellenza del dominio razziale e modello del genocidio ebraico – alla colonia di oggi: i Territori Occupati.
Fondando la sua riflessione su Arendt, Agamben, Bataille, Foucault, Gilroy e altri autori ancora, Mbembe traccia la genealogia dei poteri di morte: figura emblematica della modernità, della sua razionalità e della nozione di sovranità, che in essi esprime forse la sua essenza più cupa. Oggi le necropolitiche conoscono infinite metamorfosi e proliferano in un orizzonte dominato dalle guerre infinite nel Medio Oriente, dalle nuove tecnologie della morte e dallo spettro del terrorismo. Pensare a come uscire dalla notte di un mondo avvelenato dall’inimicizia: questo il lavoro instancabile che Achille Mbembe persegue da anni e di cui Necropolitica è una tappa fondamentale.
Achille Mbembe, filosofo camerunese, insegna all’Università di Witwatersrand (Sudafrica) ed è visiting professor alla Duke University (Usa). Fra i suoi lavori più recenti: Critica della ragione negra (Ibis, 2019); Nanorazzismo (Laterza, 2019), Brutalismo (Marietti 1820, 2023) e La comunità della Terra (Marietti 1820, 2024).
Roberto Beneduce, insegna Antropologia del corpo e della violenza all’Università di Torino e ha fondato il Centro Frantz Fanon. Per i nostri tipi ha curato Frantz Fanon, Decolonizzare la follia. Scritti sulla psichiatria coloniale (nuova ed. 2020) e scritto una preziosa Postfazione a Eduardo Viveiros de Castro, L’intempestivo, ancora. Pierre Clastres di fronte alla Stato (2021).