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La soggettivazione

pp. 200
Anno 2020
ISBN 9788869481369

18,00 

descrizione

Gilles Deleuze
La soggettivazione. Corso su Michel Foucault (1985-1986) / 3
Introduzione i Girolamo De Michele

Con questo terzo volume si completa la traduzione italiana del Corso che Gilles Deleuze dedicò a Michel Foucault nel 1985-86.
Dopo aver analizzato nelle precedenti lezioni l’intreccio tra sapere e potere, Deleuze coglie per primo l’apparizione di un nuovo concetto foucaultiano: la soggettivazione. Sarà infatti solo anni dopo, con la pubblicazione dei Corsi al Collège de France e la raccolta integrale degli scritti sparsi e delle interviste, che cambierà l’immagine che alla metà degli anni Ottanta si aveva di Foucault, rendendogli giustizia: un “nuovo” Foucault che Deleuze, analizzando i materiali sui greci e alcune interviste e conferenze, coglierà in modo sorprendente.
Il passaggio dal “rapporto di forze” al “rapporto a sé” consentirà a Foucault di superare l’impasse in cui si era venuto a trovare alla metà degli anni Settanta, dopo la pubblicazione di La volontà di sapere, e di proporre una nuova lettura del soggetto come prodotto dall’intreccio di processi di assoggettamento, ma anche di resistenza al potere. È il soggetto greco che consentirà di cogliere questo intreccio: un soggetto che si costituisce in quanto libero, che cerca di governare se stesso, secondo uno stile di vita che è anche un’estetica. A questo processo di soggettivazione si oppone il potere, che non cessa di creare apparati di cattura e di coercizione per ricondurlo all’interno del rapporto di forze, o delle forme del sapere.
La lettura di Deleuze anticipa quel regolamento di conti con Heidegger che Foucault espliciterà nelle sue ultime lezioni sui cinici, e porta alla luce l’importanza di Blanchot e Bichat: una genealogia altra del nichilismo occidentale che si oppone alla lettura della storia come destino, in favore di un pensiero orientato alla trasformazione del mondo. Viene così a costituirsi un asse concettuale che coniuga la piegatura del pensiero (Deleuze) con il pensiero del fuori (Blanchot) e la vita come resistenza alla morte (Bichat).

Gilles Deleuze (1925-1995) è stato uno dei maggiori filosofi del Novecento. Tra i suoi numerosi lavori: Nietzsche e la filosofia (1962), Spinoza e il problema dell’espressione (1968), Differenza e ripetizione (1968), Logica del senso (1969), Francis Bacon. Logica della sensazione (1981), Spinoza. Filosofia pratica (1985); con Félix Guattari: L’anti-Edipo (1972), Mille piani (1980) e Che cos’è la filosofia? (1991). E per i nostri tipi: Cosa può un corpo? Lezioni su Spinoza; Conversazioni (con Claire Parnet) e i primi due volumi del Corso su Foucault: Il sapere (2014) e Il potere (2018).

un assaggio

Gilles Deleuze
La soggettivazione. Corso su Michel Foucault (1985-1986) / 3
Introduzione i Girolamo De Michele

Con questo terzo volume si completa la traduzione italiana del Corso che Gilles Deleuze dedicò a Michel Foucault nel 1985-86.
Dopo aver analizzato nelle precedenti lezioni l’intreccio tra sapere e potere, Deleuze coglie per primo l’apparizione di un nuovo concetto foucaultiano: la soggettivazione. Sarà infatti solo anni dopo, con la pubblicazione dei Corsi al Collège de France e la raccolta integrale degli scritti sparsi e delle interviste, che cambierà l’immagine che alla metà degli anni Ottanta si aveva di Foucault, rendendogli giustizia: un “nuovo” Foucault che Deleuze, analizzando i materiali sui greci e alcune interviste e conferenze, coglierà in modo sorprendente.
Il passaggio dal “rapporto di forze” al “rapporto a sé” consentirà a Foucault di superare l’impasse in cui si era venuto a trovare alla metà degli anni Settanta, dopo la pubblicazione di La volontà di sapere, e di proporre una nuova lettura del soggetto come prodotto dall’intreccio di processi di assoggettamento, ma anche di resistenza al potere. È il soggetto greco che consentirà di cogliere questo intreccio: un soggetto che si costituisce in quanto libero, che cerca di governare se stesso, secondo uno stile di vita che è anche un’estetica. A questo processo di soggettivazione si oppone il potere, che non cessa di creare apparati di cattura e di coercizione per ricondurlo all’interno del rapporto di forze, o delle forme del sapere.
La lettura di Deleuze anticipa quel regolamento di conti con Heidegger che Foucault espliciterà nelle sue ultime lezioni sui cinici, e porta alla luce l’importanza di Blanchot e Bichat: una genealogia altra del nichilismo occidentale che si oppone alla lettura della storia come destino, in favore di un pensiero orientato alla trasformazione del mondo. Viene così a costituirsi un asse concettuale che coniuga la piegatura del pensiero (Deleuze) con il pensiero del fuori (Blanchot) e la vita come resistenza alla morte (Bichat).

Gilles Deleuze (1925-1995) è stato uno dei maggiori filosofi del Novecento. Tra i suoi numerosi lavori: Nietzsche e la filosofia (1962), Spinoza e il problema dell’espressione (1968), Differenza e ripetizione (1968), Logica del senso (1969), Francis Bacon. Logica della sensazione (1981), Spinoza. Filosofia pratica (1985); con Félix Guattari: L’anti-Edipo (1972), Mille piani (1980) e Che cos’è la filosofia? (1991). E per i nostri tipi: Cosa può un corpo? Lezioni su Spinoza; Conversazioni (con Claire Parnet) e i primi due volumi del Corso su Foucault: Il sapere (2014) e Il potere (2018).

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