Michael Löwy
La rivoluzione è il freno di emergenza
Saggi su Walter Benjamin
Traduzione dal francese di Gianfranco Morosato
Per Michael Löwy, la scoperta dell’opera di Benjamin è stata un’emozione che ha scosso molte delle sue convinzioni e la cui onda d’urto si è percepita per più di quarant’anni in tutte le sue ricerche sulle forme eterodosse del marxismo in Europa o in America Latina.
Alla visione di una rivoluzione come “locomotiva della storia” che viaggia inesorabilmente nella direzione del progresso, descritta da Marx in La lotta di classe in Francia, Benjamin propone una versione della rivoluzione come “freno di emergenza”, annunciando precocemente una critica del progresso e della crescita, che più tardi si svilupperà nel pensiero critico e nell’ecologia radicale. I saggi qui raccolti si concentrano sulla dimensione rivoluzionaria del lavoro di Benjamin, in cui si intrecciano e si confondono un approccio ispirato a un materialismo storico, evidentemente non ortodosso, e un messianesmo ebraico, ripensato alla luce della sua “amicizia stellare” con il suo complice Gershom Scholem.
Diversamente da molti lavori su Benjamin, Löwy insiste dunque sulla dimensione sovversiva, rivoluzionaria e persino insurrezionale del suo pensiero. Ed è questa dimensione che fa del filosofo tedesco un personaggio singolare, se non unico, nel firmamento culturale del xx secolo.
Michael Löwy, direttore di ricerca emerito del Cnrs, è autore di un lavoro ricco e abbondante, dal suo primo saggio su La Pensée di Che Guevara (Maspero, 1970) al suoi lavori su Weber, Kafka o Benjamin, l’ebraismo libertario nell’Europa centrale o la teologia della liberazione in America Latina. Tra i suoi testi tradotti in italiano: Redenzione e utopia (Bollati Boroghieri, 1992), Segnalatore d’incendio (Bollati Boringhieri, 2004), Kafka sognatore ribelle (elèuthera, 2014).
Michael Löwy
La rivoluzione è il freno di emergenza
Saggi su Walter Benjamin
Traduzione dal francese di Gianfranco Morosato
Per Michael Löwy, la scoperta dell’opera di Benjamin è stata un’emozione che ha scosso molte delle sue convinzioni e la cui onda d’urto si è percepita per più di quarant’anni in tutte le sue ricerche sulle forme eterodosse del marxismo in Europa o in America Latina.
Alla visione di una rivoluzione come “locomotiva della storia” che viaggia inesorabilmente nella direzione del progresso, descritta da Marx in La lotta di classe in Francia, Benjamin propone una versione della rivoluzione come “freno di emergenza”, annunciando precocemente una critica del progresso e della crescita, che più tardi si svilupperà nel pensiero critico e nell’ecologia radicale. I saggi qui raccolti si concentrano sulla dimensione rivoluzionaria del lavoro di Benjamin, in cui si intrecciano e si confondono un approccio ispirato a un materialismo storico, evidentemente non ortodosso, e un messianesmo ebraico, ripensato alla luce della sua “amicizia stellare” con il suo complice Gershom Scholem.
Diversamente da molti lavori su Benjamin, Löwy insiste dunque sulla dimensione sovversiva, rivoluzionaria e persino insurrezionale del suo pensiero. Ed è questa dimensione che fa del filosofo tedesco un personaggio singolare, se non unico, nel firmamento culturale del xx secolo.
Michael Löwy, direttore di ricerca emerito del Cnrs, è autore di un lavoro ricco e abbondante, dal suo primo saggio su La Pensée di Che Guevara (Maspero, 1970) al suoi lavori su Weber, Kafka o Benjamin, l’ebraismo libertario nell’Europa centrale o la teologia della liberazione in America Latina. Tra i suoi testi tradotti in italiano: Redenzione e utopia (Bollati Boroghieri, 1992), Segnalatore d’incendio (Bollati Boringhieri, 2004), Kafka sognatore ribelle (elèuthera, 2014).