Serena Olcuire
Indecorose
Sex work e resistenza al governo dello spazio pubblico nella città di Roma
Questo libro affronta la dimensione spaziale della prostituzione di strada, muovendo da tre considerazioni: la presenza del sex work ci interroga sulla dimensione di genere dello spazio urbano; la rimozione dei corpi delle sex worker dalle strade delle città italiane ci interpella sulla concezione e sul governo dello spazio pubblico e sulla cultura civica urbana attuale che esso esprime; le politiche messe in atto evidenziano il ruolo fondamentale che esso può avere nelle traiettorie di autodeterminazione o marginalizzazione di chi lo vive.
Le voci delle diverse soggettività coinvolte – le sex worker, le soggettività trans, le cittadine e i cittadini di alcuni quartieri periferici di Roma – sono messe in dialogo con una ricostruzione delle politiche istituzionali sulla prostituzione in Europa e in Italia, ma anche con una riflessione sulle politiche di costruzione e governo dello spazio urbano attraverso un’ottica di genere, inserendosi così nel filone di studi che mirano a riconoscere la violenza strutturale che lo spazio urbano esercita su chi lo attraversa con un corpo femminile.
Serena Olcuire, architetta urbanista, ha conseguito un dottorato di ricerca in Ingegneria dell’Architettura e dell’Urbanistica presso Sapienza Università di Roma, dove è attualmente parte del LabSU-Laboratorio di Studi Urbani. Collabora con il Master “Studi del Territorio/Environmental Humanities” dell’Università di Roma Tre, presso la quale è attualmente assegnista di ricerca. È parte dell’Atelier Città Transfemminista di IAPh Italia, per il quale ha curato, con Chiara Belingardi e Federica Castelli, La libertà è una passeggiata. Donne e spazi urbani tra violenza strutturale e autodeterminazione.
Serena Olcuire
Indecorose
Sex work e resistenza al governo dello spazio pubblico nella città di Roma
Questo libro affronta la dimensione spaziale della prostituzione di strada, muovendo da tre considerazioni: la presenza del sex work ci interroga sulla dimensione di genere dello spazio urbano; la rimozione dei corpi delle sex worker dalle strade delle città italiane ci interpella sulla concezione e sul governo dello spazio pubblico e sulla cultura civica urbana attuale che esso esprime; le politiche messe in atto evidenziano il ruolo fondamentale che esso può avere nelle traiettorie di autodeterminazione o marginalizzazione di chi lo vive.
Le voci delle diverse soggettività coinvolte – le sex worker, le soggettività trans, le cittadine e i cittadini di alcuni quartieri periferici di Roma – sono messe in dialogo con una ricostruzione delle politiche istituzionali sulla prostituzione in Europa e in Italia, ma anche con una riflessione sulle politiche di costruzione e governo dello spazio urbano attraverso un’ottica di genere, inserendosi così nel filone di studi che mirano a riconoscere la violenza strutturale che lo spazio urbano esercita su chi lo attraversa con un corpo femminile.
Serena Olcuire, architetta urbanista, ha conseguito un dottorato di ricerca in Ingegneria dell’Architettura e dell’Urbanistica presso Sapienza Università di Roma, dove è attualmente parte del LabSU-Laboratorio di Studi Urbani. Collabora con il Master “Studi del Territorio/Environmental Humanities” dell’Università di Roma Tre, presso la quale è attualmente assegnista di ricerca. È parte dell’Atelier Città Transfemminista di IAPh Italia, per il quale ha curato, con Chiara Belingardi e Federica Castelli, La libertà è una passeggiata. Donne e spazi urbani tra violenza strutturale e autodeterminazione.