pp. 159
Anno 2022 (novembre)
ISBN 9788869482380
17,00 €
Esperienze di cura in migrazione
Forme dell’invisibile e narrazioni possibili: l’orizzonte etnoclinico
A cura di Rita Finco, Postfazione Jean Pierre Dozon
Quali ascolti si possono offrire all’invisibile che abita la vita di ciascuno e si fa sentire attraverso il malessere? Quali forme di accompagnamento si agiscono nella cura?
Il libro attraversa le inquietudini, le sofferenze, gli smarrimenti e le incertezze individuali e collettive che caratterizzano la vita umana. Le esperienze di cura che vengono narrate sorgono dai molteplici posizionamenti che donne e uomini hanno sperimentato nel lavoro d’incontro con l’altro, con sé e con le alterità di cui ognuno è portatore. Le autrici e gli autori raccontano come la costruzione dei saperi e delle forme di cura giungono attraverso processi di disorientamento a volte provocati da spaesamenti, urti, vertigini, sorprese, rifiuti.
L’orizzonte etnoclinico, espresso a partire dalle esperienze, predispone a forme di cura in movimento e l’invisibile portato dalle traiettorie di sofferenza viene accolto come spazio che rinnova i confini dei saperi e le relazioni tra dimensioni umane e non umane.
L’invisibile è il debito nascosto di ognuno con il dono della vita. In questo doppio invisibile si intrecciano poesia e arte in narrazioni che invitano a essere responsabili delle parole e degli sguardi che costruiamo nella relazione con gli altri e con il mondo.
Il libro si rivolge ai professionisti che operano nei servizi sanitari, sociali ed educativi e agli studenti che si preparano al lavoro di cura.
Contributi di Maria Livia Alga, Rosanna Cima, Rita Finco, Marion Jacoub, Fulgenzio Rossi, Gabriel Maria Sala, Hamid Salmi, Gloria Selini
Rita Finco dirige il Centro di formazione, ricerca e mediazione della Cooperativa Ruah (Bergamo-Italia). È professore a contratto di Etnoclinica presso l’Università di Bergamo, ricercatrice associata presso l’unità di ricerca “Méthodes et cultures”, INSERM di Parigi-Sorbona e membro del Laboratorio di ricerca partecipata saperi situati dell’Università di Verona. È autrice di Maîtres et disciples: analyse transculturelle du parcours migratoire de l’école coranique à L’Europe (La Pensée Sauvage, 2020).
Esperienze di cura in migrazione
Forme dell’invisibile e narrazioni possibili: l’orizzonte etnoclinico
A cura di Rita Finco, Postfazione Jean Pierre Dozon
Quali ascolti si possono offrire all’invisibile che abita la vita di ciascuno e si fa sentire attraverso il malessere? Quali forme di accompagnamento si agiscono nella cura?
Il libro attraversa le inquietudini, le sofferenze, gli smarrimenti e le incertezze individuali e collettive che caratterizzano la vita umana. Le esperienze di cura che vengono narrate sorgono dai molteplici posizionamenti che donne e uomini hanno sperimentato nel lavoro d’incontro con l’altro, con sé e con le alterità di cui ognuno è portatore. Le autrici e gli autori raccontano come la costruzione dei saperi e delle forme di cura giungono attraverso processi di disorientamento a volte provocati da spaesamenti, urti, vertigini, sorprese, rifiuti.
L’orizzonte etnoclinico, espresso a partire dalle esperienze, predispone a forme di cura in movimento e l’invisibile portato dalle traiettorie di sofferenza viene accolto come spazio che rinnova i confini dei saperi e le relazioni tra dimensioni umane e non umane.
L’invisibile è il debito nascosto di ognuno con il dono della vita. In questo doppio invisibile si intrecciano poesia e arte in narrazioni che invitano a essere responsabili delle parole e degli sguardi che costruiamo nella relazione con gli altri e con il mondo.
Il libro si rivolge ai professionisti che operano nei servizi sanitari, sociali ed educativi e agli studenti che si preparano al lavoro di cura.
Contributi di Maria Livia Alga, Rosanna Cima, Rita Finco, Marion Jacoub, Fulgenzio Rossi, Gabriel Maria Sala, Hamid Salmi, Gloria Selini
Rita Finco dirige il Centro di formazione, ricerca e mediazione della Cooperativa Ruah (Bergamo-Italia). È professore a contratto di Etnoclinica presso l’Università di Bergamo, ricercatrice associata presso l’unità di ricerca “Méthodes et cultures”, INSERM di Parigi-Sorbona e membro del Laboratorio di ricerca partecipata saperi situati dell’Università di Verona. È autrice di Maîtres et disciples: analyse transculturelle du parcours migratoire de l’école coranique à L’Europe (La Pensée Sauvage, 2020).