Philippe Zarifian
L'emergere di un Popolo Mondo. Appartenenza, singolarità e divenire collettivo
"Con ogni probabilità ci troviamo in un periodo in cui le mutazioni sono tali da mettere in crisi e superare le diverse forme sociali che venivano rigorosamente raccolte sotto il concetto sociologico di identità. Non sono l1appartenenza e il sentimento di appartenenza ad essere in crisi, ma il fatto che l’appartenenza si chiude su se stessa, si irrigidisce, si fissa in un1identità collettiva, che non è altro, in fondo, che un modo di delimitazione, opponendo termine a termine, tra un interno (coloro che condividono la stessa identità) e un esterno (gli stranieri, neutrali o potenzialmente avversari, persino nemici).
[...] Ora, si hanno solide ragioni per pensare che i riferimenti identitari stiano esplodendo e che i gatti di grondaia rappresentino il futuro del mondo. Non è questo o quel tipo di identità a essere in crisi. E' il concetto stesso, e i modi d’essere che esso pretendeva di ricoprire, che vanno in pezzi. Da questo punto di vista, viviamo un'epoca formidabilmente promettente e al tempo stesso pericolosissima. In una società ormai esposta ai venti più impetuosi, nelle forme organizzative fluttuanti e trasversali, nei giochi di relazione multiple, quando gli individui diventano eterogenei e fluidi, le identità collettive in pericolo possono inasprirsi, radicalizzarsi, resistere. E possono avere eccellenti ragioni per farlo, in quanto di fronte ad esse c’è il nulla che avanza".
Philippe Zarifian insegna all’Università di Marne-la-Valle ed è ricercatore presso l’école nationale des Pont et Chaussées. Tra le sue numerose pubblicazioni, alcune delle quali volte a indagare i diversi profili della trasformazione del lavoro e del suo contenuto, ricordiamo: Le travail et L’événement e Travail et communication.
Philippe Zarifian
L'emergere di un Popolo Mondo. Appartenenza, singolarità e divenire collettivo
"Con ogni probabilità ci troviamo in un periodo in cui le mutazioni sono tali da mettere in crisi e superare le diverse forme sociali che venivano rigorosamente raccolte sotto il concetto sociologico di identità. Non sono l1appartenenza e il sentimento di appartenenza ad essere in crisi, ma il fatto che l’appartenenza si chiude su se stessa, si irrigidisce, si fissa in un1identità collettiva, che non è altro, in fondo, che un modo di delimitazione, opponendo termine a termine, tra un interno (coloro che condividono la stessa identità) e un esterno (gli stranieri, neutrali o potenzialmente avversari, persino nemici).
[...] Ora, si hanno solide ragioni per pensare che i riferimenti identitari stiano esplodendo e che i gatti di grondaia rappresentino il futuro del mondo. Non è questo o quel tipo di identità a essere in crisi. E' il concetto stesso, e i modi d’essere che esso pretendeva di ricoprire, che vanno in pezzi. Da questo punto di vista, viviamo un'epoca formidabilmente promettente e al tempo stesso pericolosissima. In una società ormai esposta ai venti più impetuosi, nelle forme organizzative fluttuanti e trasversali, nei giochi di relazione multiple, quando gli individui diventano eterogenei e fluidi, le identità collettive in pericolo possono inasprirsi, radicalizzarsi, resistere. E possono avere eccellenti ragioni per farlo, in quanto di fronte ad esse c’è il nulla che avanza".
Philippe Zarifian insegna all’Università di Marne-la-Valle ed è ricercatore presso l’école nationale des Pont et Chaussées. Tra le sue numerose pubblicazioni, alcune delle quali volte a indagare i diversi profili della trasformazione del lavoro e del suo contenuto, ricordiamo: Le travail et L’événement e Travail et communication.