Vive, libere e senza debiti!

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Luci Cavallero, Verónica Gago

pp. 149
Anno 2020 (ottobre)
ISBN 9788869481611

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Descrizione

Luci Cavallero, Verónica Gago
Vive, libere e senza debiti!
Una lettura femminista del debito
Traduzione dallo spagnolo di Nicolas martino
Postfazione di Federica Giardini

“Abbiamo scritto questo libro per sistematizzare una serie di ricerche personali e collettive realizzate nel corso degli ultimi anni, dentro l’università pubblica e all’interno di spazi di ricerca militante, in particolare come componenti del collettivo NiUnaMenos. Ci sembra che sia urgente e necessaria una lettura femminista della questione finanziaria e, proprio per questo, qui mettiamo insieme una serie di piste metodologiche, di ipotesi politiche e narrazioni di pratiche che stanno affrontando la questione del debito a partire dalle lotte del movimento femminista al quale apparteniamo”.
“Ci piacerebbe che il materiale qui raccolto circolasse all’interno dei vari dibattiti delle organizzazioni politiche, sindacali, comunitarie, educative e femministe di ogni tipo. E speriamo che offra l’occasione per dare inizio a una serie di nuove alleanze e per portare più a fondo la diagnosi femminista della crisi del presente”.
Una lettura femminista del debito è quella che oppone alla astrazione finanziaria i corpi e le narrazioni concrete del funzionamento del dispositivo. Una lettura femminista del debito comporta l’individuazione dei meccanismi attraverso i quali questo si lega alle violenze contro i corpi femminilizzati. Una lettura femminista del debito mappa le forme di lavoro da una prospettiva femminista, rendendo visibili i lavori domestici, di riproduzione e i lavori comunitari, interpretandoli come spazi di valorizzazione che l’economia finanziaria sfrutta.

Luci Cavallero, studiosa femminista, insegna alla Facoltà di Scienze sociali dell’Università di Buenos Aires. Nei suoi lavori si concentra soprattutto sul rapporto tra debito, capitale e violenza.
Verónica Gago, studiosa femminista, insegna alla Facoltà di Scienze sociali dell’Università di Buenos Aires. Tra le sue pubblicazioni più recenti Neoliberalism from Below (Duke University Press, 2017). La potenzia feminista (Tinta Limon, 2019).

RASSEGNA STAMPA

UN ASSAGGIO

Prefazione all’edizione italiana

Siamo davvero contente che l’edizione italiana di questo libro abbia trovato posto nel catalogo ombre corte, una casa editrice che stimiamo molto, e per questo vogliamo ringraziare soprattutto Gianfranco Morosato per l’impegno con cui ha seguito la realizzazione di questo progetto e Nicolas Martino per la traduzione. Questa è un’inchiesta militante pubblicata in Argentina nel febbraio del 2019 e che nei mesi seguenti è servita per sviluppare una serie di dibattiti e interventi politici. L’abbiamo presentata durante seminari di formazione e discussioni pubbliche organizzate in diverse occasioni da sindacati, università, fiere di piccoli produttori indipendenti, organizzazioni di base e assemblee femministe. Il libro è diventato ben presto un’occasione per intrecciare un dibattito transnazionale: è stato discusso con molt* compagn* in Cile, Messico, Stati Uniti, Brasile (dove è stato tradotto dalla casa editrice Criação Humana), Germania, Porto Rico, Italia, Belgio ed Ecuador.
Contemporaneamente la lettura femminista del debito si è sviluppata e diffusa costruendo un linguaggio comune per tutta una serie di lotte molto diverse che vanno dalla resistenza ai processi di gentrificazione nella città di Buenos Aires alla lotta contro la riforma delle pensioni. Da quando nel 2017 lanciammo, come parte del collettivo NiUnaMenos e a distanza di alcuni mesi dal primo sciopero femminista internazionale, lo slogan “Vive, libere e senza debiti!”, questo approccio che tiene insieme violenza maschilista e violenza economica ha determinato la potenza del movimento sociale. A poco a poco i sindacati hanno fatto loro questa nostra parola d’ordine e lo stesso hanno fatto le lavoratrici licenziate e le studentesse. Tutto questo ha reso possibile un’analisi precisa di quella che chiamiamo “violenza finanziaria”, ma ha anche aperto un orizzonte di ricerca su ciò che significa disobbedire all’invasione delle nostre vite quotidiane da parte della logica finanziaria.
Ci teniamo, allora, a sottolineare come sia stata proprio questa dinamica a modificare radicalmente il modo di interpretare e lottare contro i piani di austerity imposti dal Fondo Monetario Internazionale ancora una volta sotto forma di debito estero. La tradizione delle lotte anticoloniali del nostro continente vive oggi una nuova vita grazie alla rivoluzione femminista. Lo Sciopero femminista transnazionale del 2020 in Argentina ha lanciato una parola d’ordine che ben esprime lo spirito con il quale il movimento femminista sfida la finanza e il suo governo: “Il debito lo avete voi con noi”. L’inversione dei termini creditore/debitore apre un orizzonte di insubordinazione e antagonismo tra sciopero da un lato e finanza internazionale dall’altro. È stato il femminismo, con la sua rivoluzione quotidiana, a rendere evidente come oggi il capitale abbia bisogno di esercitare una violenza specifica sui corpi e sui territori per estrarne valore. E questo il movimento lo ha fatto a partire dalle strade, dalle case e dalle piazze, reinventando anche la spazialità rivoluzionaria.
Ci teniamo ad aggiungere che questa italiana è un’edizione ampliata che raccoglie interventi nati dagli sviluppi del dibattito sul debito (debito e aborto, debito e crisi alimentare, debito e cura) e altri che analizzano il modo in cui la congiuntura della crisi di governo in Argentina sia stata segnata da questi dibattiti. Allo stesso tempo non va dimenticato come nell’ultimo anno le rivolte sociali nell’America meridionale – in Cile e Porto Rico in modo particolare, ma anche in Colombia ed Ecuador – siano state strettamente legate alla questione del debito. Abbiamo voluto, allora, che questa fosse un’edizione “viva”, capace cioè di raccogliere tutto ciò che il dibattito intorno al libro “originale” ha prodotto, ma anche di inserirsi direttamente all’interno di un lavoro politico che il movimento femminista sta realizzando su scale e geografie vaste e molteplici, e che nell’ultimo anno ha conosciuto un’intensità eccezionale. Il nostro augurio è che questo libro, anche in Italia, diventi un’arma al servizio dei desideri di disobbedienza.

Buenos Aires, marzo 2020