Pratiche di inchiesta e conricerca oggi

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Emiliana Armano

pp. 117
Anno 2020
ISBN 97888694811437

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Descrizione

Pratiche di inchiesta e conricerca oggi
a cura di Emiliana Armano

L’iper-industrializzazione insita nel funzionamento della macchina digitale tende a indirizzare in senso prestazionale non più solo la forza-lavoro di marxiana memoria, ma l’intera capacità umana attiva puntando a performare la soggettività in tutti i campi dell’agire sociale. In un tale contesto, in che modo la conricerca può, o non può, dirsi ancora attuale? Riprendendo l’approccio di Romano Alquati, il volume intende proporre una disamina critica della conricerca come pratica per la produzione di conoscenza orientata criticamente e potenziale strumento di trasformazione sociale. Non riducibile a una metodologia di ricerca sociale, essa punta a trasformare tanto l'”oggetto” di ricerca quanto il “ricercatore”. Non in astratto ma in relazione alle differenti fasi dello sviluppo capitalistico con la composizione di classe di volta in volta data, con le sue dimensioni tecnica e politica in perenne tensione verso quello scarto che permette, a volte, il costituirsi di soggettività non sottomesse al suo apparente determinismo. Focalizzando la questione della produzione del soggetto neoliberale e della precarizzazione diffusa nell'”industrializzazione dell’agire”, il volume vuole aprire un confronto a partire da alcune inchieste e conricerche che insistono su ambiti significativi, dal lavoro mediato da piattaforme digitali alla condizione dei freelance nell’editoria, alla situazione precaria dei ricercatori universitari, a movimenti sociali di nuovo tipo come il No Tav, nei quali fa capolino e si fa faticosamente strada una soggettività altra.

Contributi di Sandro Busso, Kristin Carls, Daniela Leonardi, Cristina Morini, Annalisa Murgia, Paola Rivetti, Devi Sacchetto, Raffaele Sciortino, Steve Wright

Emiliana Armano, sociologa e ricercatrice indipendente, è dottore di ricerca in sociologia economica presso il Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’Università degli Studi di Milano. Si occupa di ricerca militante su soggettività e precarizzazione nel capitalismo digitale. Collabora con vari network e su queste tematiche ha pubblicato numerosi saggi.

RASSEGNA STAMPA

COMMONWARE – 31/07/2020

Una recensione di Francesca Ioannilli al libro “Pratiche di inchiesta e conricerca oggi” a cura di Emiliana Armano, ombre corte, Verona 2020.

Il libro Pratiche di inchiesta e conricerca oggi (ombre corte 2020) a cura di Emiliana Armano, raccoglie i contributi di Sandra Busso, Kristin Carls, Daniela Leonardi, Cristina Morini, Annalisa Murgia, Paola Rivetti, Devi Sacchetto, Raffaele Sciortino e Steve Wright.

Attraverso l’approccio della conricerca, di cui Romano Alquati fu uno dei principali militanti e teorici, vengono indagate trasformazioni più o meno recenti nel rapporto con le soggettività coinvolte. L’introduzione scritta da Emiliana Armano e i due testi in appendice spiegano con chiarezza alcune ipotesi teoriche e categorie analitiche utili per approcciarsi alla realtà; le inchieste che compongono il libro le usano in parte, in linea con il senso attribuito alla teoria da Alquati stesso, cioè di uno strumento per leggere e trasformare la realtà. Come si legge: «L’intento di fondo non è di andare a trovare il “vero Alquati” quanto invece di stimolare oggi una rielaborazione fruttuosa di quelle categorie analitiche e di quel modo di approcciare la realtà». Il testo è quindi utile perché introduce alla figura di Alquati, ancora in parte e purtroppo sconosciuta, e approfondisce la pratica della conricerca attraverso alcuni esempi di iniziale messa in pratica… continua a leggere >

UN ASSAGGIO

Introduzione
Inchiesta e conricerca. Discussione su di un approccio
di ricerca e trasformazione sociale
di Emiliana Armano

La conricerca ha la potenzialità di esplorare oggi le forme emergenti della valorizzazione capitalistica e le soggettività attuali? Il volume intende produrre alcuni elementi di riflessione su questa domanda attraverso contributi che riportano esperienze di conricerca come pratica e strumento politico di trasformazione sociale per la produzione di conoscenza orientata criticamente. In queste considerazioni introduttive nel richiamare l’approccio di Romano Alquati – che ne fu il principale teorico e protagonista – vogliamo anzitutto far emergere le caratteristiche essenziali che distinguono la conricerca da altre forme di investigazione partecipata del sociale quali l’inchiesta operaia (Workers Enquiry) e la ricerca-azione, ma anche la socio-analisi narrativa e l’auto-inchiesta femminista.
In secondo luogo, l’analisi muovendo dal presupposto che la conricerca oggi fuoriesca dal contesto storico e dalla tensione sociale del milieu politico-culturale degli anni Sessanta che l’ha prodotta, intende interrogare le condizioni e le modalità secondo le quali nel presente la conricerca può essere immaginata.

Genealogia e caratteristiche di una pratica

Di recente vi è stato un certo rifiorire di interesse su questi temi, in particolare l’inchiesta operaia intesa come Workers Enquiry è ritornata in auge, e negli ultimissimi anni vi è stato un notevole risveglio di attenzione nel dibattito critico radicale grazie soprattutto ad alcune aree di analisi teorico-politica che fanno capo a riviste quali “Historical Materialism”, “Notes from Below” (Regno Unito), il percorso di ricerca collettiva “Into the Black Box” (Italia), ma ancor prima “Arranca” (Germania), “Viewpoint Magazine” (Stati Uniti), “Quaderni di San Precario”, “Effimera” (Italia), “Plateforme d’Enquêtes Militantes” (Francia), “Ephemera” (Regno Unito), “EIPCP” (Austria).
In questa ripresa di didattito, per Workers Enquiry si è inteso una sorta di contenitore generale, un insieme di metodi che variamente cercano di investigare criticamente la vita e il lavoro (ma soprattutto il lavoro) dal punto di vista dei soggetti che li vivono. Ciò include l’uso di strumenti qualitativi quali la partecipazione osservante e le interviste etnografiche in profondità che in qualche modo portano i soggetti all’interno del processo di ricerca.
In che cosa si distingue la conricerca dall’inchiesta militante e in particolare dalla Workers Enquiry? Questa è la prima domanda rilevante che è alla base di questo progetto editoriale.
Sulla distinzione tra inchiesta e conricerca ma anche sulle loro affinità ci sembra importante richiamare quanto scrive Romano Alquati nel 1994 facendo il punto ad un anno di distanza alla pubblicazione del suo Per fare conricerca:

Allora, fra l’altro e comunque, dovrebbe essere subito evidente che la conricerca non é “l’inchiesta operaia”. L’”inchiesta operaia” differisce dal conricercare in due aspetti. Primo, é estemporanea: dura alcuni mesi e finisce! Pertanto implica tutto un altro rapporto fra interno ed esterno (fra militanti interni e ricercatori venuti da “fuori” ma a loro volta, magari, più o meno militanti…). Inoltre l’inchiesta operaia rimane prevalentemente in una dimensione solo conoscitiva, solo di produzione di conoscenza. Ma poi affida l’utilizzo effettivo della conoscenza acquisita ad un’agenzia politica di solito altra dall’équipe che ha ricercato, e consegna la conoscenza prodotta più o meno all’agire politico di quest’agenzia in esso specializzata. Allora a un agire politico in un’accezione più o meno separante (ed autoreferente perfino, che così si legittima, cerca anche coperture, alibi) magari in termini di rappresentanza, ecc. L’agenzia politica é specializzata nell’”intervento politico partitico”; ma non produce neppure in proprio conoscenza nella sua normale attività, ed applica – e come? – perlopiù conoscenze esogene, ed anche elaborazioni esogene di teoria applicanda. […]
Inchieste operaie, in specie all’inizio, ma non solo, nella conricerca si prevede e suppone che si possono proficuamente utilizzare, ma le due non coincidono. E rimane tutta la questione comunque del se ed eventualmente come i ricercatori (passo passo e/o alla fine) danno o riferiscono la conoscenza sui ricercati ai ricercati medesimi, per l’uso in proprio per se stessi. E di valutazione della differenza fra loro, differenza di posizione e di fini… Ovvero la questione di cosa ciò significa, del significato di queste distinzioni e proposizioni, certo discutibili.
[…]

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