Diritti e comunità plurali

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Gustavo Gozzi (a cira di)

pp. 172
Anno 2022 (ottobre)
ISBN 9788869482359

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Descrizione

Diritti e comunità plurali
Clinica transculturale e società dell’inclusione
Introduzione e cura di Guastavo Gozzi

I saggi raccolti in questo volume mirano a rispondere a un interrogativo preciso: quali politiche per l’inclusione adottare con lo scopo di promuovere la realizzazione di una nuova società?
L’Italia è diventata un paese multiculturale sin dalla fine degli anni Settanta, ma non ha ancora definito con chiarezza se e quali politiche multiculturali intenda assumere. In tale contesto gli scritti di questo volume si propongono di affrontare i nodi teorici e i risvolti operativi delle politiche italiane in materia di migrazione nella prospettiva della clinica transculturale. I saggi analizzano infatti il significato dei concetti fondamentali che sono o dovrebbero essere alla base delle politiche migratorie: il multiculturalismo tra universalismo e relativismo, l’integrazione o l’assimilazione, la multidimensionalità degli interventi (l’aspetto intrapsichico, la dimensione intersoggettiva e quella trans-soggettiva), la percezione del sistema dei diritti da parte delle persone migranti, la loro volontà o il loro rifiuto di integrarsi.
La prospettiva etno-psichiatrica ed etno-psicoanalitica guida la lettura di questi processi articolandosi in modo complementare con altre prospettive interpretative, come quella giuridica e quella istituzionale, per tentare di comprendere la complessità delle politiche e dei processi che stiamo attualmente vivendo.
Sulla base di queste premesse gli autori del volume mirano a riconsiderare l’organizzazione delle nostre forme di inclusione e di organizzazione dei servizi e a ripensare le modalità dei fondamentali processi di formazione dei funzionari pubblici, degli insegnanti e degli operatori dei servizi.

Contributi di Erika Agresti,Patrizia Brunori, Filomena Cillo, Gustavo Gozzi, Nadia Hadjeb, Arezki Hamidi, Danila Indirli, Alessandra Inglese, Carmela Italiano, Susanna Liberatore, Renata Alexandre Lins, Ali Tanveer, Nazzarena Zorzella

Gustavo Gozzi, già professore di Storia delle dottrine politiche e di Diritti umani e Storia del Diritto internazionale nell’Università di Bologna, è attualmente professore Alma Mater e titolare dell’insegnamento di Justice, Multiculturalism and Human Rights nell’Ateneo di Bologna. Tra le sue pubblicazioni: Umano, non Umano. Intervento umanitario, colonialismo, “primavere arabe” (il Mulino, 2015); Eredità coloniale e costruzione dell’Europa. Una questione irrisolta: il “rimosso” della coscienza europea (il Mulino, 2021). Per i nostri tipi ha curato Al di qua e al di là dei confini. Sguardi alle radici delle migrazioni contemporanee (2020).

RASSEGNA STAMPA

UN ASSAGGIO

Indice

7 Introduzione – di Gustavo Gozzi

Multiculturalismo, inclusione e cittadinanza

13 La concezione multiculturale dei diritti: una prospettiva tra l’universalismo e il relativismo culturale – di Gustavo Gozzi

29 “Intrecci” e vicoli ciechi. Considerazioni psicoanalitiche preliminari per ripensare l’inclusione sociale – di Susana Liberatore

43 Migranti o cittadini? Dalle vecchie prospettive di gestione dei migranti alle nuove rivendicazioni – di Ali Tanveer

Quale integrazione?

53 Integrazione: visioni in transito e clinica transculturale – di Patrizia Brunori, Filomena Cillo e Renata Alexandre Lins

Quotidianità e integrazione

93 Phoné e sordità: diritti e afonia dell’aiuto – di Alessandra Inglese

Le voce dei mediatori interculturali in merito al caso di Alì

107 Considerazioni su diritti, lavoro e integrazione – di Arezki Hamidi

110 Diritti, famiglia immigrata e scuola – di Nadia Hadjeb

114 A misura d’uomo. L’invenzione della quotidianità, strategie di sopravvivenza in società complesse – di Erika Agresti

Tutela dei diritti e aspetti transculturali in ambito giudiziario

135 Aspetti transculturali che emergono negli spazi giudiziari. Introduzione – di Danila Indirli

144 Procedimenti a tutela dei figli minori: la valutazione delle competenze genitoriali dei genitori di cultura diversa. Gli strumenti giuridici di tutela e i mezzi di prova. La Kafalah – di Carmela Italiano

163 Tutela dei diritti e aspetti transculturali giudiziari – di Nazzarena Zorzella


 

Introduzione
di Gustavo Gozzi

I saggi raccolti in questo volume sono il risultato di un ciclo di incontri seminariali organizzati dall’Associazione “Diversa/mente”, con l’intento di analizzare e interpretare il significato dei processi di inclusione di persone migranti nella nostra complessa società multiculturale.
Attraverso questa analisi e questa interpretazione la finalità è quella di contribuire alla creazione di una “nuova società”, che sia consapevolmente composta di persone con diverse provenienze, diverse storie, diverse identità culturali, differenti aspettative e speranze. Che cosa può unire questa molteplicità? Che cosa può consentire lo scambio tra queste diversità? Quali istituzioni debbono corrispondere a questa complessa articolazione della pluralità?
È un grande compito quello sotteso dall’iniziativa che ha prodotto gli scritti riuniti in questo testo e che anche nel titolo – Diritti e comunità plurali. Clinica transculturale e società dell’inclusione – sottolinea la molteplicità di piani sui quali sono state condotte la riflessione e la ricerca.
Al fondo di questa iniziativa vi è la prospettiva etno-psicoanalitica, che assume la metodologia del complementarismo per affrontare l’analisi della complessità multiculturale in cui siamo immersi e nella quale costruiamo i nostri progetti di vita.
Il complementarismo articola insieme psicoanalisi ed antropologia culturale, considerando imprescindibile la connessione tra struttura della personalità ed ambiente culturale in cui si è formata. Ma ricorre anche ad altre discipline – il diritto, la storia, la filosofia, la politologia, l’economia – per comprendere la pluralità dei fattori che determinano i comportamenti e che segnano le vulnerabilità.
Questa prospettiva era già presente negli scritti di Frantz Fanon negli anni Cinquanta del secolo scorso, nei quali l’autore de I dannati della terra, esprimeva una profonda analisi critica contro la “psichiatria musulmana”, che aveva teorizzato – con il fine di legittimare la “missione civilizzatrice” dei colonizzatori – una natura umana dei musulmani diversa e inferiore rispetto a quella degli europei.
Per Fanon il problema era quello dei modi attraverso i quali “rappresentare la differenza”, che richiedevano un’attenzione rivolta alle variabili sociali e culturali, così come ai precisi contesti storici.
In questa stessa prospettiva Georges Devereux, probabilmente il più significativo esponente del complementarismo, dichiarava: “Il concetto di psichismo umano e quello di cultura sono indissolubilmente collegati, sia dal punto di vista metodologico che da quello funzionale”. La psicoanalisi è rivolta a ciò che, “nello psichico dell’uomo, è specificamente umano”, mentre l’etnologia affronta “ciò che è caratteristico dell’uomo…nella cultura e nella società”. Pertanto “la psicoanalisi e l’etnologia forniscono raffigurazioni non addizionali, ma complementari”.
Il dibattito all’interno del complementarismo è estremamente articolato e complesso. Se Devereux, introducendo la distinzione tra homo sapiens (genus homo), come organismo biologico, e uomo, come essere umano, attribuisce all’uomo uno psichismo umano universale che si differenzia culturalmente, altri autori, come Piero Coppo, al contrario sottolineano come il fatto di riconoscere la molteplicità dei momenti culturali comporti la necessità di “negare l’universalità e l’esclusività dell’inconscio” freudiano. Vi è infatti, secondo Coppo, una pluralità di specifiche “entità invisibili” – come ad es. l’inconscio o i djinn del mondo islamico – che escludono la loro riduzione ad una sola realtà universale.
Altri autori ancora, come Tobie Nathan, osservano che “se si ammette che possedere una cultura ed essere dotati di psichismo sono enunciati strettamente equivalenti, non si può più considerare la psiche come una monade isolata, animata da forze proprie e strutturata in modo autonomo”. Ne consegue che, se si prescinde da certi dispositivi, come il riferimento alla stregoneria o alla trance, diventa impossibile instaurare una relazione terapeutica con soggetti che provengono da culture non occidentali. In altri termini: “Mettendo costantemente in parallelo le delucidazioni derivanti dalle teorie occidentali e quelle provenienti dai pensieri inerenti alla cultura del paziente, l’etnopsichiatria è una disciplina comparativa”.
Il dibattito sul rapporto tra psiche e cultura all’interno del complementarismo è dunque un laboratorio in continua tensione e in costante elaborazione concettuale. In questo orizzonte del complementarismo andrebbero anche inserite un’analisi e una sistematizzazione del rapporto tra etnopsicoanalisi e scienze politiche, giuridiche e sociali.
I saggi raccolti in questo volume mirano a fornire un contributo alla riflessione sulla rappresentazione della diversità e sul modo di costruire forme di relazione che ne consentano l’accoglienza e l’inclusione.
Numerosi sono pertanto i temi affrontati con queste finalità e analizzati negli scritti di questa raccolta: il significato e la portata del multiculturalismo nella sua relazione con l’ universalismo e il relativismo culturale; le politiche delle istituzioni nell’accoglienza dei migranti; il tormentato tema della cittadinanza; la distinzione tra assimilazione ed integrazione; i molteplici livelli di intervento nella sensibilità, nella vulnerabilità, nella specificità della realtà culturale ed esistenziale delle persone migranti (la dimensione intra-psichica, quella inter-psichica e quella trans-psichica); il rapporto con le istituzioni delle persone di origine straniera e degli operatori che accolgono i loro problemi; le istituzioni giuridiche messe a confronto con l’eterogeneità di un mondo multiculturale e la difficoltà di individuare equi criteri di giudizio.
Tutti i saggi contribuiscono ad illuminare aspetti specifici della nostra società in trasformazione e insieme concorrono a delineare le nuove forme di una possibile equilibrata ed armonica nuova società dell’inclusione.

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