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La grande frattura

pp. 120
Anno 2013
ISBN 9788897522461

11,00 

COD: 9788897522461 Categoria: Tag: , ,
descrizione

Bruno Cartosio
La grande frattura
Concentrazione della ricchezza e disuguaglianze sociali negli Stati Uniti

"Noi ricchi abbiamo fatto la lotta di classe e l'abbiamo vinta", ha dichiarato il plurimiliardario americano Warren Buffett. È vero, ma nessuna vittoria è definitiva, dicono altri. Tuttavia, non c'è dubbio che negli Stati Uniti degli ultimi decenni si sia affermata un'idea di società che si fonda sulla disuguaglianza e che ha prodotto una frattura sempre più profonda tra i ceti e le classi. L'1% dei super-ricchi contro il 99% dei cittadini, diceva uno slogan di Occupy Wall Street, il movimento che dal 2011 ha contribuito in modo determinante a risvegliare in gran parte della popolazione la consapevolezza nei confronti della disuguaglianza sociale e delle forze che ne sono responsabili. Ed è lecito pensare che proprio questa consapevolezza abbia infine deciso l'esito delle presidenziali del novembre 2012: la sconfitta del businessman multimiliardario Mitt Romney e la rielezione di Barack Obama.
Nell'analizzare l'evoluzione della società statunitense degli ultimi decenni, Bruno Cartosio si sofferma in particolare sui rapporti tra potere economico e potere politico, sui caratteri e gli effetti della Grande recessione o depressione ancora in atto, sul ruolo della presidenza Obama e sugli squarci aperti dai movimenti Occupy.
È possibile che la democrazia statunitense, in cui "i ricchi hanno vinto", si stia trasformando in una plutocrazia, come ammoniscono alcuni studiosi, o in una plutonomia, come sostengono orgogliosamente gli analisti del grande gruppo finanziario di Citigroup? Le risposte a questa domanda, che sono qui oggetto d'analisi, non riguardano solo gli Stati Uniti ma anche noi. Il metodo dell'indagine e la freschezza dei materiali con i quali l'autore affronta questi temi, rendono il suo lavoro un contributo importante per la comprensione della società statunitense attuale, nel contesto della globalizzazione economico-finanziaria.

Bruno Cartosio insegna Storia dell'America del Nord all'Università di Bergamo. Tra le sue ultime pubblicazioni: Più temuti che amati. Gli Stati Uniti nel nuovo secolo (Shake, 2005), New York e il moderno. Società, arte e architettura nella metropoli americana (1876-1917) (Feltrinelli, 2007), Stati Uniti contemporanei, dalla Guerra civile a oggi (Giunti, 2010), I lunghi anni sessanta. Movimenti sociali e cultura politica negli Stati Uniti (Feltrinelli, 2012).

un assaggio

Bruno Cartosio
La grande frattura
Concentrazione della ricchezza e disuguaglianze sociali negli Stati Uniti

"Noi ricchi abbiamo fatto la lotta di classe e l'abbiamo vinta", ha dichiarato il plurimiliardario americano Warren Buffett. È vero, ma nessuna vittoria è definitiva, dicono altri. Tuttavia, non c'è dubbio che negli Stati Uniti degli ultimi decenni si sia affermata un'idea di società che si fonda sulla disuguaglianza e che ha prodotto una frattura sempre più profonda tra i ceti e le classi. L'1% dei super-ricchi contro il 99% dei cittadini, diceva uno slogan di Occupy Wall Street, il movimento che dal 2011 ha contribuito in modo determinante a risvegliare in gran parte della popolazione la consapevolezza nei confronti della disuguaglianza sociale e delle forze che ne sono responsabili. Ed è lecito pensare che proprio questa consapevolezza abbia infine deciso l'esito delle presidenziali del novembre 2012: la sconfitta del businessman multimiliardario Mitt Romney e la rielezione di Barack Obama.
Nell'analizzare l'evoluzione della società statunitense degli ultimi decenni, Bruno Cartosio si sofferma in particolare sui rapporti tra potere economico e potere politico, sui caratteri e gli effetti della Grande recessione o depressione ancora in atto, sul ruolo della presidenza Obama e sugli squarci aperti dai movimenti Occupy.
È possibile che la democrazia statunitense, in cui "i ricchi hanno vinto", si stia trasformando in una plutocrazia, come ammoniscono alcuni studiosi, o in una plutonomia, come sostengono orgogliosamente gli analisti del grande gruppo finanziario di Citigroup? Le risposte a questa domanda, che sono qui oggetto d'analisi, non riguardano solo gli Stati Uniti ma anche noi. Il metodo dell'indagine e la freschezza dei materiali con i quali l'autore affronta questi temi, rendono il suo lavoro un contributo importante per la comprensione della società statunitense attuale, nel contesto della globalizzazione economico-finanziaria.

Bruno Cartosio insegna Storia dell'America del Nord all'Università di Bergamo. Tra le sue ultime pubblicazioni: Più temuti che amati. Gli Stati Uniti nel nuovo secolo (Shake, 2005), New York e il moderno. Società, arte e architettura nella metropoli americana (1876-1917) (Feltrinelli, 2007), Stati Uniti contemporanei, dalla Guerra civile a oggi (Giunti, 2010), I lunghi anni sessanta. Movimenti sociali e cultura politica negli Stati Uniti (Feltrinelli, 2012).

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