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La sofferenza come identità

pp. 216
Anno 2008
ISBN 9788895366296

19,50 

COD: 9788895366296 Categoria: Tag: , , ,
descrizione

Esther Benbassa
La sofferenza come identità

Quest'opera evidenzia come nel mondo ebraico, dopo le stesse fondazioni bibliche, la sofferenza, le sue rappresentazioni e la sua ritualizzazione abbiano fabbricato, nel corso dei secoli, non solo la storia di un popolo e di una religione ma anche, e soprattutto, l'idea che questo popolo e questa religione si sono fatti della loro storia. Il libro segue questo percorso fino alle sue ultime metamorfosi e analizza il legame indissolubile che alla fine si è venuto a stabilire tra il genocidio e lo stato d'Israele, la sua politicizzazione, la sua generalizzazione e la sua recente trasformazione in una religione accessibile a tutti, un ebraismo "dell'Olocausto e della Redenzione" - dove Redenzione sta per creazione dello stato ebraico. Ad di là di questo caso specifico, il volume intende fornire alcune chiavi di lettura per comprendere anche gli attuali atteggiamenti nei confronti della sofferenza - atteggiamenti molteplici, complessi e universali, di cui la memoria del genocidio è divenuta il paradigma.
Non si tratta dunque di un libro sull'Olocausto, né soltanto di un libro sul ebraismo. Diversamente, esso si pone come una riflessione storica sull'universalità della sofferenza. Leggere la sofferenza, significa anche leggere le traiettorie memoriali e identitarie della contemporaneità, necessarie e inevitabili quanto invasive. E la sofferenza eretta a identità rappresenta tanto lo specchio del nostro presente, quanto la prefigurazione del futuro che ci accingiamo a costruire. Un futuro di vittime, ripiegate sul loro dovere di memoria, il cui unico sogno è un impossibile oblio... o forse un futuro finalmente "amnesiaco", che affida alla storia - non agli storici - il deposito dei nostri passati di sofferenza.

Esther Benbassa è docente di storia ebraica moderna all'École pratique des hautes études (Sorbonne, Parigi) e intellettuale presente nel dibattito pubblico. Tra le sue numerose opere, tradotte in diverse lingue, ricordiamo: Gli ebrei hanno un futuro? L'ebraismo tra modernità e tradizione (con Jean-Christophe Attias, Dedalo 2003), Storia degli ebrei sefarditi. Da Toledo a Salonicco (con Aron Rodrigue, Einaudi, 2004).

un assaggio

Esther Benbassa
La sofferenza come identità

Quest'opera evidenzia come nel mondo ebraico, dopo le stesse fondazioni bibliche, la sofferenza, le sue rappresentazioni e la sua ritualizzazione abbiano fabbricato, nel corso dei secoli, non solo la storia di un popolo e di una religione ma anche, e soprattutto, l'idea che questo popolo e questa religione si sono fatti della loro storia. Il libro segue questo percorso fino alle sue ultime metamorfosi e analizza il legame indissolubile che alla fine si è venuto a stabilire tra il genocidio e lo stato d'Israele, la sua politicizzazione, la sua generalizzazione e la sua recente trasformazione in una religione accessibile a tutti, un ebraismo "dell'Olocausto e della Redenzione" - dove Redenzione sta per creazione dello stato ebraico. Ad di là di questo caso specifico, il volume intende fornire alcune chiavi di lettura per comprendere anche gli attuali atteggiamenti nei confronti della sofferenza - atteggiamenti molteplici, complessi e universali, di cui la memoria del genocidio è divenuta il paradigma.
Non si tratta dunque di un libro sull'Olocausto, né soltanto di un libro sul ebraismo. Diversamente, esso si pone come una riflessione storica sull'universalità della sofferenza. Leggere la sofferenza, significa anche leggere le traiettorie memoriali e identitarie della contemporaneità, necessarie e inevitabili quanto invasive. E la sofferenza eretta a identità rappresenta tanto lo specchio del nostro presente, quanto la prefigurazione del futuro che ci accingiamo a costruire. Un futuro di vittime, ripiegate sul loro dovere di memoria, il cui unico sogno è un impossibile oblio... o forse un futuro finalmente "amnesiaco", che affida alla storia - non agli storici - il deposito dei nostri passati di sofferenza.

Esther Benbassa è docente di storia ebraica moderna all'École pratique des hautes études (Sorbonne, Parigi) e intellettuale presente nel dibattito pubblico. Tra le sue numerose opere, tradotte in diverse lingue, ricordiamo: Gli ebrei hanno un futuro? L'ebraismo tra modernità e tradizione (con Jean-Christophe Attias, Dedalo 2003), Storia degli ebrei sefarditi. Da Toledo a Salonicco (con Aron Rodrigue, Einaudi, 2004).

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