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Il mondo come metropoli

pp. 235
Anno 2021 (novembre)
ISBN 9788869482021

22,00 

descrizione

Leonardo Lippolis
Il mondo come metropoli
Capitalismo, arte e rivoluzione nell’epoca della grande trasformazione urbana, 1853-1933

Da più di un secolo il mondo si sta trasformando in un’enorme metropoli e gli effetti di questa urbanizzazione sono sempre più drammaticamente visibili. Tra la Parigi della seconda metà dell’Ottocento e la Berlino dei primi decenni del Novecento si è sviluppata una grande trasformazione urbana, un processo decisivo dettato dalle rinnovate esigenze del capitalismo avanzato. Il dogma dell'utilitarismo e del produttivismo che ha generato la città contemporanea ha determinato una radicale mutazione sociale, politica e antropologica, tanto che l’esperienza urbana che si è forgiata in quei nuovi spazi è, nelle sue fondamenta, la stessa che viviamo ancora oggi.
Se Simmel, Kracauer e Benjamin sono stati i primi a descriverne i tratti peculiari, una generazione di artisti, architetti, scrittori e una larga parte dell’avanguardia tentarono di opporvisi, cogliendone immediatamente le conseguenze pericolose e facendosi parte attiva del movimento rivoluzionario. Essi elaborarono una nuova idea di arte e felicità e la misero letteralmente alla prova delle barricate, dei tumulti del loro tempo, identificando il nemico a cui muovere guerra proprio nella disciplina annichilente delle nuove città.
Scopo di questo studio è allora contribuire a ricostruire la genesi dello spirito della metropoli capitalista, ma anche restituire le voci di chi provò a concretizzare l’idea benjaminiana della rivoluzione come azionamento del freno di emergenza del treno di un “progresso” lanciato verso un abisso che pare sempre più vicino. Voci lontane nel tempo ma ancora cariche di una urgenza dirimente per il presente.

Leonardo Lippolis si è specializzato in Storia dell’arte contemporanea all’Università di Genova e insegna nelle scuole superiori. Si occupa dei rapporti tra arte, architettura, capitalismo e rivoluzione in relazione allo spazio urbano, con una particolare attenzione alle avanguardie storiche e alle teorie situazioniste. Tra le sue pubblicazioni: Urbanismo unitario (Testo & Immagine, 2002), La nuova Babilonia (Costa & Nolan, 2007) e Viaggio al termine della città (Elèuthera, 2009).

un assaggio

Leonardo Lippolis
Il mondo come metropoli
Capitalismo, arte e rivoluzione nell’epoca della grande trasformazione urbana, 1853-1933

Da più di un secolo il mondo si sta trasformando in un’enorme metropoli e gli effetti di questa urbanizzazione sono sempre più drammaticamente visibili. Tra la Parigi della seconda metà dell’Ottocento e la Berlino dei primi decenni del Novecento si è sviluppata una grande trasformazione urbana, un processo decisivo dettato dalle rinnovate esigenze del capitalismo avanzato. Il dogma dell'utilitarismo e del produttivismo che ha generato la città contemporanea ha determinato una radicale mutazione sociale, politica e antropologica, tanto che l’esperienza urbana che si è forgiata in quei nuovi spazi è, nelle sue fondamenta, la stessa che viviamo ancora oggi.
Se Simmel, Kracauer e Benjamin sono stati i primi a descriverne i tratti peculiari, una generazione di artisti, architetti, scrittori e una larga parte dell’avanguardia tentarono di opporvisi, cogliendone immediatamente le conseguenze pericolose e facendosi parte attiva del movimento rivoluzionario. Essi elaborarono una nuova idea di arte e felicità e la misero letteralmente alla prova delle barricate, dei tumulti del loro tempo, identificando il nemico a cui muovere guerra proprio nella disciplina annichilente delle nuove città.
Scopo di questo studio è allora contribuire a ricostruire la genesi dello spirito della metropoli capitalista, ma anche restituire le voci di chi provò a concretizzare l’idea benjaminiana della rivoluzione come azionamento del freno di emergenza del treno di un “progresso” lanciato verso un abisso che pare sempre più vicino. Voci lontane nel tempo ma ancora cariche di una urgenza dirimente per il presente.

Leonardo Lippolis si è specializzato in Storia dell’arte contemporanea all’Università di Genova e insegna nelle scuole superiori. Si occupa dei rapporti tra arte, architettura, capitalismo e rivoluzione in relazione allo spazio urbano, con una particolare attenzione alle avanguardie storiche e alle teorie situazioniste. Tra le sue pubblicazioni: Urbanismo unitario (Testo & Immagine, 2002), La nuova Babilonia (Costa & Nolan, 2007) e Viaggio al termine della città (Elèuthera, 2009).

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