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Il lavoro e le macchine

pp. 106
Anno 2020
ISBN 97888694811505

10,00 

COD: 9788869481505 Categoria: Tag: , , ,
descrizione

Raniero Panzieri
Il lavoro e le macchine
Critica dell’uso capitalistico della tecnologia
Introduzione e cura di Andrea Cengia

Se anche Raniero Panzieri, come qualunque altro teorico marxista, va difeso da ogni canonizzazione, non c’è dubbio che il suo lascito politico e intellettuale – prodotto delle “lotte più avanzate” degli anni Sessanta – rimane un punto di riferimento fondamentale per la comprensione critica del nostro presente.
Nelle nostre società ad alto contenuto tecnologico, tornare a riflettere sulle orme di uno dei fondatori dei “Quaderni Rossi” significa riappropriarsi di uno sguardo critico di fronte alle forme di sfruttamento che, a partire dalla fabbrica, invadono ormai l’intera società, i corpi e le relazioni affettive. Ieri come oggi, nella stagione del neocapitalismo come in quella dell’automazione, dei Big data o della condivisione social, le intuizioni di Panzieri ci ricordano, a partire da Marx, che le macchine, la scienza, la tecnologia e l’innovazione agiscono e si determinano all’interno di rapporti di potere che impediscono loro di divenire strumenti di liberazione.
Gli scritti qui raccolti propongono un percorso di lettura multidimensionale. Nelle parole con cui Panzieri affronta il tema della crisi delle organizzazioni del movimento operaio dopo il xx Congresso del Pcuss si possono cogliere alcune possibili anticipazioni utili per cogliere le ragioni delle crisi politiche di oggi. Mentre i due saggi sul Capitale e sul macchinismo ci offrono uno strumento indispensabile per analizzare la società ormai immersa nella cosiddetta industria 4.0.

Raniero Panzieri (Roma, 14 febbraio 1921-Torino, 9 ottobre 1964) è stato membro del Comitato centrale e della Direzione del Psi, del quale ha diretto la rivista teorica “Mondo operaio” dal 1957 al 1958. Nel 1960 ha dato origine alla costituzione del gruppo Quaderni rossi e alla fondazione dell’omonima rivista sulla quale sono comparsi alcuni dei suoi più importanti lavori.

un assaggio

Raniero Panzieri
Il lavoro e le macchine
Critica dell’uso capitalistico della tecnologia
Introduzione e cura di Andrea Cengia

Se anche Raniero Panzieri, come qualunque altro teorico marxista, va difeso da ogni canonizzazione, non c’è dubbio che il suo lascito politico e intellettuale – prodotto delle “lotte più avanzate” degli anni Sessanta – rimane un punto di riferimento fondamentale per la comprensione critica del nostro presente.
Nelle nostre società ad alto contenuto tecnologico, tornare a riflettere sulle orme di uno dei fondatori dei “Quaderni Rossi” significa riappropriarsi di uno sguardo critico di fronte alle forme di sfruttamento che, a partire dalla fabbrica, invadono ormai l’intera società, i corpi e le relazioni affettive. Ieri come oggi, nella stagione del neocapitalismo come in quella dell’automazione, dei Big data o della condivisione social, le intuizioni di Panzieri ci ricordano, a partire da Marx, che le macchine, la scienza, la tecnologia e l’innovazione agiscono e si determinano all’interno di rapporti di potere che impediscono loro di divenire strumenti di liberazione.
Gli scritti qui raccolti propongono un percorso di lettura multidimensionale. Nelle parole con cui Panzieri affronta il tema della crisi delle organizzazioni del movimento operaio dopo il xx Congresso del Pcuss si possono cogliere alcune possibili anticipazioni utili per cogliere le ragioni delle crisi politiche di oggi. Mentre i due saggi sul Capitale e sul macchinismo ci offrono uno strumento indispensabile per analizzare la società ormai immersa nella cosiddetta industria 4.0.

Raniero Panzieri (Roma, 14 febbraio 1921-Torino, 9 ottobre 1964) è stato membro del Comitato centrale e della Direzione del Psi, del quale ha diretto la rivista teorica “Mondo operaio” dal 1957 al 1958. Nel 1960 ha dato origine alla costituzione del gruppo Quaderni rossi e alla fondazione dell’omonima rivista sulla quale sono comparsi alcuni dei suoi più importanti lavori.

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