Manuel Rossini
Ernst Jünger reload
Maschera e catastrofe 2: Biopotere e Mobilitazione Totale
Prefazione di Giovanni Giorgini
Postfazione di Luigi Iannone
Il biopotere è una realtà, una sorta di mutamento che solamente nel xx secolo e soprattutto oggi trova, silenzioso, invasivo e sotto gli occhi (chiusi) di tutti, piena realizzazione. E Jünger, benché non parlasse esplicitamente di biopotere ne intuì i meccanismi fondativi in netto anticipo rispetto alle ‘mode’ filosofiche diffuse dagli anni Settanta in poi. E ha offerto, inconsapevolmente, indirettamente e in silenzio, una lettura e una diagnosi del fenomeno del biopotere, perfino una sua fenomenologia per ‘immagini’.
In questo volume – che inizia a prendere forma dopo la pubblicazione del saggio Il sillabario del biopotere: immagine, dominio e mobilitazione totale e che rappresenta uno sviluppo del precedente libro I non luoghi dell’inumano. Maschera e catastrofe – l’autore torna a confrontarsi con la questione dell’uomo e sull’uomo... sulle tracce di Ernst Jünger. Intende individuare, nel suo pensiero, le origini del biopotere, approfondire tale fenomeno e proporne una nuova interpretazione, osservando il mondo attuale e rileggendolo con filtri jüngeriani.
Il mondo attuale è il mondo globale: un unico spazio e un unico tempo dominato e colmato dall’imperio del biopotere. Il biopotere deve rendere tutto e tutti uguali, fa sì che l’individualità si dissolva nel carattere totale dell’uniformità. Si apre così un mondo di nuove forme e, quindi, con un nuovo senso, dove anche la lingua cambia adattandosi al carattere del tempo, generando un mutamento perfino nella nostra forma mentis.
Manuel Rossini (Jesi 1979-2019) si è laureato in Filosofia all’Università di Bologna e ha conseguito il dottorato di ricerca in Filosofia e Antropologia all’Università di Parma. È stato docente incaricato di Filosofia e di Sociologia presso l’Università di Freiburg i. Br. (Germania) e di Basel (Svizzera), ha svolto attività di ricerca presso il Leibniz-Institut für Europäische Geschichte di Mainz ed è stato membro della "Helmuth Plessner Gesellshaft". Nel 2017 è stato professore a contratto presso l’Università di Bologna. Ha scritto, tradotto e recensito per numerose riviste nazionali e internazionali, e ha pubblicato libri e monografie: Karl Löwith: la questione antropologica (2009), Karl Löwith e Leo Strauss. Oltre Itaca (2012), con Luca Montanari L’ambivalenza della modernità (2014), e per i nostri tipi I non luoghi dell’inumano (2015). È uscito postumo il libro Ora siamo in due (2020), diario scritto nel corso della sua malattia.
Manuel Rossini
Ernst Jünger reload
Maschera e catastrofe 2: Biopotere e Mobilitazione Totale
Prefazione di Giovanni Giorgini
Postfazione di Luigi Iannone
Il biopotere è una realtà, una sorta di mutamento che solamente nel xx secolo e soprattutto oggi trova, silenzioso, invasivo e sotto gli occhi (chiusi) di tutti, piena realizzazione. E Jünger, benché non parlasse esplicitamente di biopotere ne intuì i meccanismi fondativi in netto anticipo rispetto alle ‘mode’ filosofiche diffuse dagli anni Settanta in poi. E ha offerto, inconsapevolmente, indirettamente e in silenzio, una lettura e una diagnosi del fenomeno del biopotere, perfino una sua fenomenologia per ‘immagini’.
In questo volume – che inizia a prendere forma dopo la pubblicazione del saggio Il sillabario del biopotere: immagine, dominio e mobilitazione totale e che rappresenta uno sviluppo del precedente libro I non luoghi dell’inumano. Maschera e catastrofe – l’autore torna a confrontarsi con la questione dell’uomo e sull’uomo... sulle tracce di Ernst Jünger. Intende individuare, nel suo pensiero, le origini del biopotere, approfondire tale fenomeno e proporne una nuova interpretazione, osservando il mondo attuale e rileggendolo con filtri jüngeriani.
Il mondo attuale è il mondo globale: un unico spazio e un unico tempo dominato e colmato dall’imperio del biopotere. Il biopotere deve rendere tutto e tutti uguali, fa sì che l’individualità si dissolva nel carattere totale dell’uniformità. Si apre così un mondo di nuove forme e, quindi, con un nuovo senso, dove anche la lingua cambia adattandosi al carattere del tempo, generando un mutamento perfino nella nostra forma mentis.
Manuel Rossini (Jesi 1979-2019) si è laureato in Filosofia all’Università di Bologna e ha conseguito il dottorato di ricerca in Filosofia e Antropologia all’Università di Parma. È stato docente incaricato di Filosofia e di Sociologia presso l’Università di Freiburg i. Br. (Germania) e di Basel (Svizzera), ha svolto attività di ricerca presso il Leibniz-Institut für Europäische Geschichte di Mainz ed è stato membro della "Helmuth Plessner Gesellshaft". Nel 2017 è stato professore a contratto presso l’Università di Bologna. Ha scritto, tradotto e recensito per numerose riviste nazionali e internazionali, e ha pubblicato libri e monografie: Karl Löwith: la questione antropologica (2009), Karl Löwith e Leo Strauss. Oltre Itaca (2012), con Luca Montanari L’ambivalenza della modernità (2014), e per i nostri tipi I non luoghi dell’inumano (2015). È uscito postumo il libro Ora siamo in due (2020), diario scritto nel corso della sua malattia.