pp. 181
Anno 2020 (febbraio 2022 - ristampa)
ISBN 9788869481482
18,00 €
Carlo Capello
Ai margini del lavoro
Un’antropologia della disoccupazione a Torino
Se la disoccupazione – uno dei principali problemi del nostro tempo – è spesso al centro del dibattito pubblico, dei disoccupati si parla invece molto poco. E quando lo si fa, a prevalere è una rappresentazione che tende ad accusarli delle loro stesse difficoltà, a colpevolizzarli e a renderli invisibili.
In opposizione a questa rappresentazione, il libro, che si basa su una prolungata ricerca sul campo a Torino, intende ridare voce ai disoccupati per comprendere che cosa significa perdere il lavoro al tempo della deindustrializzazione e della stagnazione economica globale. Dalle storie e dalle testimonianze qui raccolte, la figura del disoccupato si delinea, antropologicamente, come “liminale” – priva di status e di riconoscimento sociale oltre che di reddito, in attesa e alla ricerca di qualcosa, un vero lavoro, che sembra sempre più difficile da trovare. La condizione dei disoccupati si configura così come l’emblema della Torino post-fordista – anch’essa priva di status e bloccata nell’attesa – e come l’incarnazione più piena delle contraddizioni del tardo capitalismo neoliberista.
Contro ogni riduttiva lettura individualista del fenomeno, le parole e le storie delle persone incontrate sul campo ci ricordano che la disoccupazione è un vero “dramma sociale”. Queste pagine sono un tentativo di narrare questo dramma e di afferrarne, grazie agli strumenti di un’antropologia critica e militante, tanto le dimensioni politico-economiche quanto quelle relazionali e simboliche.
Carlo Capello è Professore Associato di Antropologia culturale presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino. Dopo essersi occupato di migrazioni transnazionali e delle concezioni culturali di persona, si dedica da alcuni anni a una lettura antropologica del capitalismo contemporaneo. Tra le sue pubblicazioni: Antropologia della persona (FrancoAngeli, 2016) e Torino. Un profilo etnografico (curato con Giovanni Semi, Meltemi, 2018).
Carlo Capello
Ai margini del lavoro
Un’antropologia della disoccupazione a Torino
Se la disoccupazione – uno dei principali problemi del nostro tempo – è spesso al centro del dibattito pubblico, dei disoccupati si parla invece molto poco. E quando lo si fa, a prevalere è una rappresentazione che tende ad accusarli delle loro stesse difficoltà, a colpevolizzarli e a renderli invisibili.
In opposizione a questa rappresentazione, il libro, che si basa su una prolungata ricerca sul campo a Torino, intende ridare voce ai disoccupati per comprendere che cosa significa perdere il lavoro al tempo della deindustrializzazione e della stagnazione economica globale. Dalle storie e dalle testimonianze qui raccolte, la figura del disoccupato si delinea, antropologicamente, come “liminale” – priva di status e di riconoscimento sociale oltre che di reddito, in attesa e alla ricerca di qualcosa, un vero lavoro, che sembra sempre più difficile da trovare. La condizione dei disoccupati si configura così come l’emblema della Torino post-fordista – anch’essa priva di status e bloccata nell’attesa – e come l’incarnazione più piena delle contraddizioni del tardo capitalismo neoliberista.
Contro ogni riduttiva lettura individualista del fenomeno, le parole e le storie delle persone incontrate sul campo ci ricordano che la disoccupazione è un vero “dramma sociale”. Queste pagine sono un tentativo di narrare questo dramma e di afferrarne, grazie agli strumenti di un’antropologia critica e militante, tanto le dimensioni politico-economiche quanto quelle relazionali e simboliche.
Carlo Capello è Professore Associato di Antropologia culturale presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino. Dopo essersi occupato di migrazioni transnazionali e delle concezioni culturali di persona, si dedica da alcuni anni a una lettura antropologica del capitalismo contemporaneo. Tra le sue pubblicazioni: Antropologia della persona (FrancoAngeli, 2016) e Torino. Un profilo etnografico (curato con Giovanni Semi, Meltemi, 2018).